Cofidis, Simon Geschke all’ultima gara della carriera: “Fortunato a essere stato pro’ per così tanto tempo”
Simon Geschke chiuderà la sua carriera da ciclista professionista giovedì 3 ottobre, correndo lo Sparkassen Münsterland Giro 2024, competizione che si svolgerà sulle strade della Germania. Il corridore della Cofidis saluta il gruppo all’età di 38 anni, dopo 16 stagioni da professionista, in cui ha vestito le maglie di Skil-Shimano, Team Giant, Team Sunweb, CCC e Cofidis. Per lui, il bilancio individuale parla di tre successi, fra cui una tappa vinta al Tour de France 2015, e di un’infinità di chilometri percorsi all’attacco.
“Sarà una gara inevitabilmente speciale, dopo una lunga carriera – le parole di Geschke alla vigilia del Münsterland Giro 2024 – È una corsa adatta ai velocisti, quindi l’idea è quella soprattutto di divertirmi e di finire bene in Germania, anche se sono ancora in buona forma. L’ho dimostrato al Mondiale di Zurigo 2024 (è sttato 36esimo all’arrivo – ndr)”.
Una riflessione sulla carriera: “Il mio momento migliore rimane quella tappa del Tour a Pra-Loup nel 2015. Il Tour occuperà sempre un posto speciale nei miei ricordi, contando anche quel 2022 in cui per poco non vinsi la Maglia a Pois. Poi, ci sono stati anche i Giochi olimpici di Rio 2016 e i Mondiali… Sono molto fortunato ad essere rimasto nel ciclismo professionistico per così tanto tempo. Per quel che riguarda il 2024, la squadra mi ha permesso di fare tutte le gare che volevo e mi sono sentito molto bene al Giro d’Italia, dove ho potuto vivere la vittoria del mio compagno Benjamin Thomas“.
Uno sguardo al futuro dello sport: “È bello vedere che in Germania sta emergendo una nuova generazione di ciclisti – le parole di Geschke – Potrò incoraggiarli guardandoli in televisione. Dal mio debutto è cambiato tutto: quasi ogni anno ci sono nuovi sviluppi in termini di alimentazione, attrezzatura, allenamento… Tutto avviene molto rapidamente. Questo fa parte dell’evoluzione dello sport in generale e non è una cosa negativa. E penso che ci siano anche dei miglioramenti da fare, soprattutto in termini di sicurezza”.
E un’occhiata anche al futuro personale: “Io e la mia compagnia aspettiamo un bambino, che arriverà a novembre. Sono felice che questa possa essere la mia priorità numero 1 in questo periodo, senza allenamenti né raduni. Poi, vorrei restare nel ciclismo e spero di avere l’opportunità di farlo, magari aiutando i più piccoli”.
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